Le esternazioni di Viktor Orban contro l’UE fanno inorridire. Accusa la UE di obbligarlo ad accogliere i migranti, ad accettare l’omosessualità; afferma che l’Ungheria rimarrà libera e sovrana. “L’UE ci ha fregati….è arrivata l’ora della rivolta” e promette una marcia su Bruxelles per il cambiamento. Questo il sentimento che alcuni Paesi dimostrano nei confronti dei valori e delle regole europee, regole che stanno garantendo 80 anni di pace e democrazia sostituendosi all’aggressività e al nazionalismo sfrenato. Le guerre mondiali nascono in Europa dal nazionalismo e dalla forte identità etnica.
Il 9 giugno si vota per il rinnovo del Parlamento europeo. È solo dal 1979 che l’elezione del Parlamento europeo avviene attraverso l’elezione diretta da parte dei cittadini. Non fu facile da ottenere, da parte dell’Italia che la aveva proposta su insistenza del MFE.
Il Parlamento è l’unica istituzione eletta, è l’organo democratico della Unione. Parla la voce dei cittadini che, a più riprese, stanno chiedendo riforme per arrivare allo Stato europeo sovrano e democratico.
Oggi MFE fa un richiamo alla responsabilità a tutti i cittadini, ai partiti e forze politiche che rappresentano i cittadini e le loro richieste di democrazia e sicurezza.
Purtroppo la passività ed il palese poco interesse nei confronti delle elezioni europee da parte delle forze politiche è quasi imbarazzante. Non si vede impegno nei confronti della UE, non c’è discussione, non c’è attenzione al rischio concreto che in questo momento sta correndo, poca è l’attenzione alla riforma dei trattati che invece potrebbe garantire stabilità politica. Il nostro è un appello al voto consapevole, in massa, per affermare che la UE è il nostro presente e il nostro futuro e che nessun Orban di turno può minarla a favore di disvalori e di rigurgiti nazionalisti, sempre in agguato.