La musica dal vivo ricomincia, … finalmente, di Franco Sartori, supporto tecnico-commerciale alle vendite di catalizzatori di LyondellBasell, diplomato in chitarra classica al conservatorio “G. Frescobaldi” e Prima chitarra dell’Orchestra a plettro Gino Neri.
In questa epoca di possibili contagi e conseguenti limitazioni dei contatti sociali di prossimità, la musica dal vivo e i concerti pubblici sono scomparsi completamente dalla vita di tutti noi lasciando un profondo vuoto.
Per un musicista è stata veramente dura. Suonare nella propria abitazione per studiare e preparare delle nuove partiture è utile ma manca lo stimolo del concerto, l’energia emotiva riflessa dal pubblico durante l’esibizione dal vivo. Difficile farne a meno. Per un musicista è linfa vitale che stimola e fa evolvere. A nulla è servito il proliferare di video musicali prodotti a distanza sovrapponendo più o meno maldestramente i video registrati singolarmente seguendo un “click” di metronomo fissato in cuffia. Questa non è musica perché mancano gli elementi fondamentali dello spettacolo: la location con la sua magia e capacità di rendere unica ogni esecuzione dal vivo e il pubblico, con le sue emozioni e condizione necessaria perché lo spettacolo si realizzi.
Per fortuna durante il periodo di Smart Working, che continua per me ormai dal 9 Marzo, le comunicazioni sono sempre state ben efficaci e ciò ha contribuito a rinsaldare i contatti con gli amici musicisti della città di Ferrara. Avevamo già in animo di preparare per quest’anno una proposta musicale artistica ibrida per l’estate. Così quando il Comune di Ferrara ha accettato di portare avanti la tradizionale serie estiva di eventi “Musica a Marfisa d’Este” abbiamo proposto l’esecuzione di un repertorio adatto al meraviglioso loggiato nel giardino della palazzina Marfisa d’Este a Ferrara in Corso Giovecca, 170.
Il nostro concerto dal titolo “Appalachian Concerto” sarà il 18 luglio alle ore 21:15 e prevede una prima esecuzione italiana di Appalachian Concerto per banjo, chitarra acustica, basso elettrico e quartetto d’archi (2 violini, viola e violoncello). E’ un brano originale per questa formazione composto dai fratelli Kruger (Kruger Brothers) virtuosi del banjo, chitarra acustica e basso che hanno saputo unire le tipiche sonorità Blue Grass della musica country con quelle più classiche di un quartetto d’archi.
Il nostro trio blue brass è formato da Roberto Poltronieri al banjo, Davide Zabbari alla chitarra acustica e Luca Boaretti al basso. Il quartetto d’archi è costituito da Matteo Sartori, Martina Sartori ai violini, Marta Fergnani alla viola e Franco Sartori al violoncello. Per questo anche durante il lockdown è stato possibile cominciare a preparare in casa il concerto. Dopo l’ennesima video conferenza di lavoro, suonare con i miei figli alla sera è diventato l’appuntamento mondano che ci faceva riassaporare una parvenza di normalità.