“La Petrolchimica nel nostro Paese non avrà un futuro se non avvierà un ciclo di innovazioni che sappiano affrontare lo strapotere delle grandi aziende del settore, che hanno impianti di enormi dimensioni, con costi delle materie prime sensibilmente inferiori a quelli sopportati dalle nostre aziende”.
Sono almeno un paio di anni che ripetiamo questa enunciazione in tutte le sedi sperando di smuovere una realtà che vive nell’illusione che nulla muti e permanga una situazione stabile, ereditata da un passato che inconsapevolmente si spera duri per sempre.
La fermata del cracking di Porto Marghera dello scorso anno, accettata da tutti come un fatto ineludibile senza la ricerca di possibili alternative, ha rappresentato non solo un segnale ma anche un fatto concreto che limiterà un importane filone di sviluppo del Petrolchimico di Ferrara.
Ferrara con il suo Petrolchimico potrebbe diventare il Centro Nazionale del Riciclo integrale della plastica, per le competenze scientifiche del Centro Giulio Natta, per la presenza di aziende di livello mondiale, per la sua Università e per la sua storia.
A Ferrara potrebbe essere posizionato un focus sul progetto del “Riciclo integrale delle materie plastiche”, con i competenti del settore, finalizzato a dare gambe al progetto, verificarne la realizzabilità e dare sostegno alla Ricerca.
Al contrario i risultati della Ricerca del Centro Giulio Natta hanno ricadute sul piano industriale altrove, in Germania e negli Stati Uniti e in questi Paesi, come in altri, dove sono le stesse Amministrazioni pubbliche e le Imprese che si muovono per dare gambe a quelle innovazioni che solo possono creare il futuro della Petrolchimica.
La notizia della recente chiusura dell’impianto di polipropilene P9T di LyondellBasell a Brindisi, ampiamente stigmatizzata non solo dai sindacati, rappresenta un ulteriore atto che conferma l’enunciazione con la quale abbiamo aperto questo articolo.
“Dopo un’approfondita analisi, riteniamo che la chiusura di questa unità sia la soluzione più sostenibile dal punto di vista strategico e finanziario, – ha affermato Jim Guilfoyle, Senior Vice President Olefine & Poliolefine Eamei di LyondellBasell. – Questo è il primo impianto del suo genere costruito a livello mondiale ed è purtroppo diventato non competitivo. Il mercato di riferimento per i prodotti realizzati dall’impianto di Brindisi è sempre più difficile, con una prospettiva di miglioramento molto limitata”.
Solo attraverso un patto di collaborazione fra aziende, amministrazioni, mondo scientifico e territorio sarà possibile dare un futuro al Petrolchimico di Ferrara, da cui dipende in maniera preponderante lo sviluppo del nostro territorio e con esso alla Petrolchimica italiana. Sull’argomento sarà dato ampio spazio nel Workshop di CDS Cultura e CERS, all’interno del Festival di Internazionale, “Plastica: problema o soluzione?” il 29 settembre 2023 dalle ore 16,00 alle ore 19,00 nella Sala convegni CNA – Via Caldirolo 84, Ferrara, con relatori il Professor Enrico Giovannini, Direttore scientifico di ASviS; la Dottoressa Irene Priolo, Vicepresidente Regione Emilia-Romagnala; la Professoressa Eleonora Polo di UniFe, che ha scritto recentemente un libro ben documentato sull’isola che non c’è; la Professoressa Laura Felletti Spadazzi Coordinatrice di Plastic Free per la provincia di Ferrara; la Dottoressa Silvia Paparella Consigliere delegato di Ferrara Expo e General manager di RemTech Expo Hub tecnologico ambientale; la Dottoressa Alessandra Mascioli del Ministero MASE – Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Tecnologa CNR. Sono previsti interventi di altri/e relatori/trici di LyondellBasell, ENI-Versalis, HERA, Regione Emilia-Romagna, giovani del Liceo Ariosto che hanno partecipato al concorso indetto dal Politecnico di Milano. Presenta e coordina Gaetano Sateriale, Coordinatore CERS, con intervento di apertura di Giuseppe Ferrara del Direttivo CDS Cultura OdV.