Bitcoin, Ethereum, Ripple, Litecoin, Verge etc. Cosa sono, quale tecnologia c’è dietro, come comprarle / scambiarle / usarle per investimento. Quali opportunità e quali rischi comportano
Sesto capitolo
Considerazioni attuali dopo il «boom»
Il mercato della blockchain è vicino alla saturazione, i tempi della crescita a tre cifre sembrano almeno per ora finiti. Il problema principale rimane la scalabilità: costi e tempi di transizione troppo elevati rispetto alle necessità del commercio che sono di gran lunga più alti rispetto alla valuta «FIAT» ed elettronica.
Per diventare competitive con la valuta «FIAT» ed elettronica le criptovalute devono affrontare una (ulteriore) evoluzione tecnologica, in questo processo alcuni esemplari sono inevitabilmente destinati alla estinzione
A lungo termine oscillazioni e correzioni faranno pulizia nel mercato ora affollato da troppe criptovalute, non sempre «genuine»
Rispetto alla euforia di dicembre 2017 le criptovalute defunte sono già 900, ma ne restano ancora ~1900.
Secondo alcuni alla lunga resterà solo il bitcoin, ma non è affatto detto.
Molte comunque mostrano le prime «crepe» in termini di sostenibilità economica e tecnologica, ed in pochi sanno cogliere le differenze tecnologiche tra una criptovaluta e l’altra
Secondo alcuni bitcoin è una scommessa «binaria»: se va bene andrà su tantissimo, se va male andrà a zero…
Alcuni ricercatori stanno sviluppando un «Lighting Network», ovvero una piattaforma basata sui bitcoin che consenta di non ricorrere alla blockchain per registrare ogni scambio, abbattendo quindi commissioni e tempi di conferma, a prezzo però di una minore sicurezza. Se la blockchain di bitcoin è la cassaforte, la Lighting Network è il portafoglio…
Le «stablecoin» per combattere la volatilità
Come precedentemente evidenziato, la volatilità è la «croce e delizia» delle criptovalute, ha consentito profitti stellari a chi ha saputo approfittarne ed ha causato perdite ingenti a chi l’ha subita e soprattutto compromette l’utilizzo di bitcoin e simili come strumento di pagamento
Per contenere le oscillazioni dei prezzi negli ultimi tempi sono nate le stablecoin, criptovalute ancorate ad un parametro più stabile, di solito il $
● Ad es. Tether, Gemini Dollar (collegata alla blockchain di Ethereum) ed altre
● Altre stablecoin sono quelle «algoritmiche». Si reggono su meccanismi che bilanciano automaticamente la domanda e l’offerta della criptovaluta in modo da mantenerla ancorata ad un parametro dato
L’Unione Europea e le criptovalute: sono qui per restare
Il vicepresidente della Commissione Europea (uscente) Valdis Dombrovskis conferma che l’Unione è al lavoro per delineare una struttura di classificazione e normativa per il mondo delle criptovalute, che vengono ritenute essere un fenomeno duraturo
L’Unione Europea rivolgerà la propria attenzione verso lo sviluppo della classificazione delle criptovalute e verso il cosiddetto «mapping normativo»
Perché sia possibile affrontare e risolvere i principali grattacapi che circondano il mondo delle criptovalute, Dombrovskis ha osservato che l’Unione Europea si concentrerà sulla sfida principale: categorizzare e classificare i cripto-asset e verificare se le attuali normative finanziare siano adatte a regolare il fenomeno o se vi sia la necessità di stabilire nuove regole.
Dombrovskis ha inoltre rivolto l’attenzione alle ICO (Initial Coin Offering – raccolta di fondi tramite emissione di nuovi token digitali), considerandole una “forma praticabile di finanziamento alternativo” e osservando come durante il 2017 hanno generato un valore di 6 miliardi di dollari. Dombrovskis ha inoltre enfatizzato come questo valore dovrebbe assestarsi su livelli sensibilmente più elevati nel 2018.
Nel corso dell’estate 2018 il Financial Stability Board aveva già stabilito che le criptovalute non pongono attualmente rischi concreti alla stabilità finanziaria globale, ma che comunque è necessario un monitoraggio approfondito per via del rapido sviluppo del mercato. Infine lo scorso 5 settembre il think-tank belga Breugel aveva auspicato un quadro legislativo unificato a livello europeo sulle criptovalute e maggior regolamentazione per le ICO.
«Cauto» ottimismo?
Gli ultimi 8 mesi di azione (fine 2018 inizio 2019) sui prezzi (calo) sono diventati come «un tunnel orrido e buio». Ma la luce potrebbe avvicinarsi!
Perché i prezzi sono andati così in basso?
Il mercato al momento è stato molto orientato verso il trading e il corto. A causa della regolarità dei contratti di Bitcoin Futures e della popolarità di siti web come Bitmex, i trader sono incentivati a scommettere contro il prezzo del bitcoin che sale, e questo potrebbe essere il motivo per cui i prezzi sono rimasti bassi.
Anche il mercato soffre di bassi volumi, il che significa che è facile per i giocatori ricchi (balene!) manipolare e tenere bassi i prezzi.
La SEC sta valutando se approvare / negare / ritardare l’applicazione ‘Bitcoin ETF’ di CBOE – 30 settembre 2018
L’ETF è uno strumento offerto da Wall Street ai grandi investitori istituzionali. L’obiettivo principale è quello di consentire a questi investitori di possedere e detenere a lungo termine una risorsa in grado di apprezzare, mentre Wall Street mantiene la custodia (tenendola per loro al sicuro) e l’assicurazione. Pertanto, gli investitori non devono andare a comprare in borsa, tenere un portafoglio, mantenere le informazioni sulla chiave privata, ecc.
La SEC (US Securities & Exchange Commission) ha respinto finora tutte le comunicazioni dell’ETF. Ma questa ha le migliori possibilità di essere approvata – è sostenuta, c’è la custodia e l’assicurazione per proteggere da truffe, hack etc. … e infine perché è il CBOE (Chicago Board Options Exchange), che ha uno stretto rapporto con la SEC.
Questo potrebbe innescare una corsa «toro» che sarebbe molto «interessante» per i detentori, portando grandi quantità di denaro nuovo (potenzialmente migliaia di miliardi in breve tempo), portando una nuova serie di titolari e ciò POTREBBE portare il bitcoin a un nuovo massimo storico.
Se questa proposta dell’ETF viene rifiutata dalla SEC, potrebbe portare a una diminuzione del prezzo di Bitcoin e Criptovalute in generale, forse inferiore a $ 5000.
Se è ritardato ulteriormente sarebbe meno dannoso ma potrebbe causare un altro calo in Bitcoin, forse a metà-fine $ 5000s … che interessano le monete ALT.
•L’ultima data per approvare / respingere questo ETF è il 21 febbraio 2019.
•Altra incertezza è riguarda la piattaforma BAKKT da aprire a novembre 2018
BAKKT è una piattaforma creata da ICE (Intercontinental Exchange), i proprietari della Borsa di New York, in collaborazione con Microsoft e Starbucks, stanno anche consentendo agli investitori istituzionali di possedere bitcoin (e altre criptovalute in futuro), con gli stessi servizi di custodia dell’ETF. Stanno anche cercando di consentire la spesa di criptovalute nella vendita al dettaglio.
Sebbene ciò richieda l’approvazione della CFTC, si prevede che aprirà a novembre 2018 e fungerà da gateway simile per i soldi istituzionali per entrare in Bitcoin e nell’arena Cryptocurrency.
In sintesi: entrambi questi eventi, insieme o singolarmente, potrebbero innescare un aumento della domanda di bitcoin e Criptovaluta.
Se bitcoin funziona bene, anche il resto risalirà!
La «caduta» di novembre 2018
Ultimissime: le criptovalute sono in «ripresa» ?
Il bitcoin e le criptomonete in genere non sono fatte per chi vuol dormire sonni tranquilli
Dai 6900 $ dell’8 maggio 2019 il 16 maggio si è passati a 8324 $ quando il 17 maggio è «precipitato» a 6400 $, a causa di un ordine di vendita da 3645 bitcoin, ma bisogna ricordare che il primo gennaio valeva 3715 $, mentre a fine giugno vale oltre 12000 $, per essere a metà luglio sui 9000 $
Le criptovalute come già detto più volte sono un asset molto rischioso anche se per ora non hanno una capitalizzazione sufficiente a poter influenzare macroeconomicamente le nostre economie
Dopo l’»annus horribilis» del 2018 in cui le quotazioni sono precipitate dell’85% ci potrà essere una sostanziale ripresa?
A questo proposito tutto si gioca su tre fattori
● L’ingresso degli investitori istituzionali
● La diffusione del bitcoin (o di una qualunque criptovaluta) come strumento di pagamento
● L’halving (ovvero il dimezzamento del conio di bitcoin)
Ci possono essere quindi tutte le premesse perché il bitcoin torni a sfondare quota 20000 $ entro fine 2020
Ultimamente la Svizzera ha recentemente quotato un ETP sul bitcoin, un prodotto comunque ad altissimo rischio che include la volatilità euro / dollaro, trascurabile comunque rispetto alla volatilità del bitcoin
Libra e bitcoin: le differenze
Il 18 giugno 2019 è partito il conto alla rovescia: Facebook nel 2020 proverà ad entrare con Libra nel mercato delle monete virtuali
Facebook ha rivelato il proprio progetto per creare Libra lo scorso giugno, mettendosi a capo di un consorzio che, tra gli altri, comprende nomi del calibro di Mastercard, PayPal, Uber, Lyft, eBay, Andreessen Horowitz, Thrive Capital e Union Square Ventures, oltre ad associazioni non-profit come Kiva e Mercy Corps.
Allo stesso tempo, Facebook ha anche annunciato un nuovo spin-off della propria attività, Calibra, che si occuperà di creare servizi finanziari per la rete Libra, tra cui un’app standalone con funzioni di wallet, che dovrebbe integrarsi nelle applicazioni di messaggistica di Facebook, vale a dire Messenger e WhatsApp, già dal prossimo anno. Una situazione che ovviamente non ha mancato di sollevare preoccupazioni sul rapido ottenimento di una posizione di monopolio nel nascente mercato.
Libra è stata associata a bitcoin ma ciò non è corretto: entrambe hanno la blockchain come base comune ma le due cripto sono in realtà molto distanti
La blockchain di bitcoin è basata su un sistema decentralizzato di gestione, completamente libero e svincolato da un organo di gestione, mentre quella di Libra è coordinata da una organizzazione (a Ginevra) tramite server gestiti dalle società associate
Al suo annuncio si sono levate contro una serie personalità ed istituzioni: dal presidente Trump al numero uno della FED , la banca centrale cinese e tutti i ministri finanziari del G7
Per altri le monete digitali devono ubito essere rese di monopolio pubblico per evitare una concentrazione di potere enorme nelle mani di multinazionali che seguono strategie di business e non di interesse pubblico.
Quindi cosa spaventa di Libra? La sua riserva: per ogni Libra coniata deve esistere un corrispondente acquisto di Libra con moneta “FIAT” che confluirà nella riserva. Libra sarebbe infatti una StableCoin con il valore ancorato ad un paniere di asset a bassa volatilità come titoli governativi etc.
Considerata la scala planetaria di Facebook Libra potrebbe quindi diventare “sistemica”, per questo ci sono molte “resistenze”…
Vedremo…