Si è spento nei giorni scorsi, nelle isole Bahamas dove viveva dopo essersi ritirato dal cinema, l’attore Sean Connery, il vero 007 dello schermo. La morte lo ha colto in quelle stesse isole in cui il popolarissimo “Bond, James Bond” aveva girato “Agente 007 – Thunderball, operazione tuono”(1965) di Terence Young. Qui, ancora una volta è alle prese con l’internazionale del crimine Spectre il cui piano è di rubare due bombe atomiche alla NATO e minacciare i governi americano e inglese di radere al suolo due grandi città della Gran Bretagna o degli Stati Uniti, se in cambio non verrà consegnata all’organizzazione una cascata di diamanti. Bombe che sono nascoste proprio sotto la cavità di un vulcano delle Bahamas, che è il nascondiglio di Largo (Adolfo Celi).
Il Bond di Sean Connery ha preso vita nel 1963 con il film “Agente 007 – Licenza di uccidere” dove i servizi segreti lo inviano in Giamaica per scoprire cosa era successo al loro agente locale 007 e dovrà fronteggiare il cinese dottor No (Joseph Wiseman) che, nascosto in un’isoletta intende distruggere il programma spaziale degli Stati Uniti. E’ il film in cui si presenta per la prima volta dicendo “ Il mio nome è Bond, James Bond”. Ed è il film in cui Ursula Andress esce dal mare tutta bagnata, fischiettando e con un bikini mozzafiato color panna con conchiglie nelle mani e coltello nella cintura.
E fu un successo, tanto che poi seguirono altri 6 film in cui impersona l’ormai mitico James Bond. Oltre ai due citati,” Agente 007, dalla Russia con amore” (1963) di Terence Young, dove l’organizzazione terroristica Spectre vuole impossessarsi di un potente decodificatore sovietico custodito a Istanbul. Qui, riesce a sventare i piani con l’aiuto della bella Tatiana, interpretata da Daniela Bianchi, con la quale alla fine si gode una pacifica luna di miele a Venezia. Le avventure dello 007 James Bond proseguono con “ Agente 007, missione Goldfinger” (1964) di Guy Hamilton, dove il nostro eroe ha a che fare con Auric Goldfinger (Gert Frobe), un criminale che medita di far scoppiare un congegno nucleare nei sotterranei di Fort Knox per contaminare con le radiazioni l’intera riserva aurifera degli Stati Uniti e far salire così alle stelle il valore del proprio oro.
Del 1967 è il film di Lewis Gilbert “Agente 007 – Si vive solo due volte”, dove dovrà combattere con la solita Spectre che pur di conquistare il mondo ha deciso di sfruttare le tensioni della guerra fredda e con un ingegnoso sistema di abbordaggio la setta criminale riesce a catturare sia la navicella spaziale americana che quella russa, scatenando tra loro l’accusa di terrorismo spaziale , mentre l’organizzazione criminale, nascosta in un vulcano spento di una piccola isola dell’arcipelago giapponese, mira a provocare la terza guerra mondiale.
E’ del 1971, “Agente 007 – Una cascata di diamanti”, dove l’agente segreto al servizio di Sua Maestà britannica deve scoprire gli organizzatori e le ragioni di una misteriosa incetta di diamanti che minaccia di sconvolgere il mercato. L’ultima avventura di Sean Connery nei panni di 007 è in “Mai dire mai” (1983) di Irvin Kerschner che in questo film, che è una sorta di remake di “Agente 007 – Thunderball: Operazione tuono” deve ancora combattere contro la Spectre , guidata da Largo (in cui troviamo Klaus Maria Brandauer al posto di Adolfo Celi) che si è impossessata di due ogive nucleari e minaccia il mondo. Nei panni di 007 Sean Connery fa vivere allo spettatore spericolate avventure e invidiabili conquiste di donne di grande bellezza e di grande carica sensuale.
Ma la potenza attoriale di questo scozzese che ha sempre lottato per l’indipendenza della sua Patria, si è espressa anche in altri film. Ne ha interpretati una sessantina, ma ne ricordiamo alcuni. Il più famoso ( anche perché il film “Il nome della Rosa”(1986) di Jean-Jacques Annaud è tratto dal romanzo fenomeno di Umberto Eco venduto in milioni di copie in tutto il mondo), è il personaggio del francescano Guglielmo di Baskerville che accompagnato da un frate novizio deve risolvere, nel quattordicesimo secolo, l’intricata matassa di una serie di misteriosi delitti avvenuti in una maestosa e solitaria Abbazia.
Ma non si possono non ricordare altre eccellenti interpretazioni. Ad iniziare da quella in “Marnie” (1964) del maestro del brivido Alfred Hitchcock in cui è una persona molto ricca che sposa una cleptomane (Tippi Hedren) per proseguire con il ruolo di un detenuto, condannato da un tribunale militare, in un campo di disciplina dell’esercito britannico in Normandia nel film “La collina del disonore” (1965) di Sidney Lumet, ma anche il ruolo del leader di una comunità di minatori che nella Pennsylvania del 1876 guida la protesta, con un sabotaggio, contro le loro disumane condizioni di vita. Avviene nel film “I cospiratori”(1970) di Martin Ritt, mentre in “L’uomo che volle farsi Re” (1975) di John Huston offre un’intensa interpretazione nelle vesti di uno dei due ex sottoufficiali (l’altro è Michael Caine) dell’esercito britannico che decidono di conquistarsi un regno tra le montagne del Kafiristan, dove era passato Alessandro Magno.
E poi uno sceicco berbero, che vediamo avvolto nel suo baraccano, nel film di John Milius “Il vento e il leone” (1975). Un film d’avventura, così come lo è “Robin e Marion” (1976) di Richard Lester che fa rivivere il leggendario Robin Hood nel rapporto amoroso con Marian (la stupenda Audrey Hepbun). Ma al suo attivo sono da aggiungere altri film, tra cui il fantascientifico “Zardoz” (1973) di John Borman dove è un azzeccato Zed, uno degli Sterminatori che decide di vedere cosa c’è dietro la divinità di pietra volante Zardoz che li terrorizza penetrando nella Sede degli Immortali che nel 2293 domina l’umanità, mentre in “Indiana Jones e l’ultima crociata” (1989) di Steven Spielberg è il padre alla cui ricerca va Harrison Ford.
Ma da ricordare è. soprattutto, “Gli intoccabili” (1987) di Brian De Palma che gli fa conquistare l’Oscar per il miglior attore non protagonista come interprete del poliziotto irlandese Malone, uno degli agenti scelti al seguito di Eliot Ness (Kevin Costner) l’agente dell’FBI che ha dato la caccia senza quartiere alla Banda di Al Capone.
Dopo questo film lo vediamo nel film “Entrapment” (1999) di John Amiel nel ruolo di un anziano scassinatore che diventa socio di una giovane ladra che ha rubato un Rembrandt superando un complicato sistema di allarmi. La giovane è la bellissima Catherine Zeta – Jones e tra i due non potrà che nascere l’amore poiché Sean Connery è ancora quel Sex – symbol che si è rivelato con il suo primo James Bond.
Ricco il Gossip, che ha accompagnato suo malgrado quest’attore, che ha sempre sottolineato il suo essere stato eletto da ”People” nel 1989, come il più bello del mondo, ma a noi importa evidenziare la sua figura di Gigante dello Schermo.