Bitcoin, Ethereum, Ripple, Litecoin, Verge etc. Cosa sono, quale tecnologia c’è dietro, come comprarle / scambiarle / usarle per investimento. Quali opportunità e quali rischi comportano
1° capitolo
L’articolo è in continuo aggiornamento con le notizie più rilevanti sull’argomento. Riporto qui una disquisizione abbastanza approfondita sull’argomento (integrata da molte considerazioni personali), proponendo un lungo articolo che ho confezionato raccogliendo materiale un pò dappertutto (in rete, su riviste, in vari incontri ed occasioni etc.) nel corso degli ultimi 5 anni in cui mi sono interessato abbastanza approfonditamente del soggetto: ho fatto diversi corsi in proposito ed investito di persona ???? su alcuni di questi “asset”, con alterne fortune ????. Dopo il “periodo buio” del 2018 con conseguente crollo di tutte le criptovalute (vedi in seguito) l’interesse su questi “asset”, complice anche il clamore mediatico suscitato dal patron di Facebook nell’adottarne una di nome Libra, sta nuovamente salendo … ed ecco quindi il motivo di questa lunga disquisizione.
Blockchain (riassunto)
La blockchain è la tecnologia che sta «dietro» le criptovalute, ma è utilizzabile in molti ambiti e da qualcuno è considerata come una delle più importanti invenzioni umane, alla pari della elettricità e del PC, in quanto ha il potenziale per rivoluzionare ogni industria ed istituzione (compreso il metodo per le votazioni, vedi in seguito).
Tecnicamente, una blockchain non è altro che un registro pubblico al cui interno sono registrate migliaia di transazioni crittografate ognuna delle quali è collegata ad un soggetto specifico (i cosiddetti “blocchi”) che, collegate tra loro attraverso un sistema di marche temporali, creano un vero e proprio database a catena (chain) in continuo aggiornamento e liberamente consultabile dagli utenti.
L’idea che sta alla base della blockchain è quella di creare un sistema di interscambio diffuso, in cui non vi è un amministratore che presiede e vigila sugli scambi, ma nel quale ogni componente della catena è esso stesso un amministratore: ogni blocco infatti è strutturato in modo tale da contenere al suo interno le informazioni che gli consentono di collegarsi al blocco precedente (ovvero attraverso l’utilizzo di un puntatore e di un timestamp, cioè una marca temporale).
La blockchain dietro ogni criptovaluta assicura che questa sia decentralizzata e non centralizzata e custodita in qualche posto, inoltre che non possa essere manipolata da un qualche istituto o governo.La blockchain risolve essenzialmente un problema di fiducia: permette per la prima volta di trasferire un prodotto digitale garantendone l’unicità.
Facciamo un esempio: una canzone in formato .MP3 può essere duplicata n volte ed ogni copia sarà identica all’originale.La blockchain riesce a fare il contrario, può spostare un prodotto digitale, nel nostro caso una criptomoneta, garantendo che sia proprio quella, con la sua storia documentata, certificata e senza possibilità di errore.
Si può immaginare (ad esempio) che un registro del genere possa tenere traccia di tutti i passaggi di proprietà di un appartamento, memorizzando gli atti notarili.Un altro utilizzo prevede la possibilità di digitalizzare l’identità delle persone, per fornire servizi evoluti al cittadino (come le elezioni, di cui si parla in seguito).
L’uso principale della tecnologia blockchain rimane comunque per ora nelle criptovalute, in particolare per il bitcoin.
Ci sono quindi diverse definizioni di blockchain, alcune molto difficili altre più semplici.
La definizione «informatica» è: la blockchain è un database memorizzato e distribuito su ogni macchina che fa parte del network della criptovaluta in considerazione (es bitcoin). La BC è un database distribuito che è usato per mantenere una continua lista di record chiamati blocchi.
Ogni singolo blocco, in particolare, è un file che contiene:
● numero di blocco (i blocchi sono numerati in maniera crescente dallo 0)
● codice Hash (ogni blocco è identificato in maniera univoca da un certo codice alfanumerico)
● data e ora di produzione del blocco
● transazioni confermate nel blocco
● totale dei bitcoin movimentati nel blocco
● dimensione in KiloByte del blocco
Ogni transazione ha inoltre un input ed un output, che ci informano su origine e destinazione dei BTC. Nell’input è presente uno script Sig (firma digitale) mentre nell’output è presente uno script PubKey (chiave pubblica) – si tratta di elementi del sistema crittografico. All’inizio ogni blocco “conteneva” 50 BTC ma tale quantità va via via riducendosi: il 30 Ottobre 2017 è stato generato il blocco numero 500000 al quale sono stati assegnati 12.5 bitcoin.
Lo scopo dell «hash point è assicurare che la persona «A» e la persona «B» esistano e che tutti i dati tra queste due parti siano vere e che la persone non possono manipolare il sistema.In pratica è la storia di tutte le transazioni in tutta la comunità decentralizzata..e se noi acquistiamo o vendiamo una cripto noi facciamo parte di questa comunità.
La blockchain quindi tiene un registro di tutte le transazioni tra tutti i membri di quella community (es bitcoin).Ogni membro della community può vedere che noi abbiamo trasferito denaro a quel tale soggetto il tale giorno / ora. Non è però possibile vedere il nome in chiaro ma è possibile tracciare quanto denaro hai e quanto hai inviato.
In realtà è un po’ più complesso, la BC consiste in blocchi e questi blocchi sono uniti in una catena, quindi è una lista continuamente crescente di records chiamati blocchi che sono «linkati» e resi sicuri da un processo di criptografia.
Riassumendo la blockchain è : Un Libro mastro, pubblico, decentralizzato.
Blockchain in azione