1. La Banca Europea degli Investimenti: una breve presentazione
La Banca europea degli investimenti (BEI) è la banca dell’Unione europea (UE), avente sede in Lussemburgo, di cui tutti gli stati membri dell’Unione sono gli azionisti e che opera in stretta collaborazione con le altre istituzioni europee nell’attuazione delle politiche comunitarie.
La BEI raccoglie risorse finanziarie sui mercati internazionali dei capitali attraverso l’emissione di obbligazioni: infatti, il suo eccellente merito di credito le consente di prendere a prestito a condizioni favorevoli che può quindi estendere ai beneficiari dei suoi finanziamenti.
La BEI, in quanto primo istituto finanziario multilaterale nel mondo per volume di prestiti, concede finanziamenti e fornisce anche assistenza tecnica per progetti di investimento finanziariamente ed economicamente solidi e sostenibili, i quali contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi della politica perseguita dall’Ue.
Più precisamente, la BEI sostiene progetti che contribuiscono in modo significativo alla crescita e all’occupazione in Europa, concentrando la sua azione in quattro settori prioritari:
- innovazione e capitale umano;
- accesso ai finanziamenti da parte delle piccole e medie imprese (PMI);
- ambiente e cambiamenti climatici;
- infrastrutture.
La sua attività è concentrata in Europa per oltre il 90%, ma sostiene anche le politiche europee per la cooperazione esterna e l’assistenza allo sviluppo.
Tra il 2012 e il 2023 è stato Presidente della BEI Werner Hoyer che è un economista e politico tedesco appartenente al Partito Liberale Democratico. Dall’inizio del 2024, però, la Presidente è diventata Nadia Calviňo, ex ministro dell’Economia della Spagna, la quale ha esordito sostenendo che la BEI è pronta a fare di più per sostenere l’economia europea, indicando tra le priorità la difesa e il nucleare.
2. Una presentazione più estesa del Gruppo BEI
In realtà, la BEI non è una semplice banca, bensì un gruppo di organismi in quanto oltre alla BEI in senso stretto essa dispone anche del Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI) e, pertanto, appare più opportuna una presentazione più estesa della precedente [1].
Come accennato in sede di presentazione, la BEI è proprietà comune dei paesi dell’UE e le sue principali finalità sono le seguenti
- accrescere le potenzialità dell’Europa in termini di occupazione e crescita;
- sostenere le iniziative volte a mitigare i cambiamenti climatici;
- promuovere le politiche dell’UE anche al di fuori dei confini dell’Unione.
Come già accennato, la BEI assume prestiti sui mercati dei capitali ed eroga prestiti a condizioni favorevoli per progetti che sostengono gli obiettivi politici dell’UE. Circa il 90% dei prestiti viene erogato all’interno dell’UE, senza però che i fondi provengano dal bilancio dell’Unione.
Circa le attività istituzionali, la BEI fornisce tre principali tipi di prodotti e servizi finanziari:
- eroga prestiti, che costituiscono circa il 90% dei suoi impegni finanziari complessivi. La banca presta a clienti di tutte le dimensioni per sostenere la crescita e l’occupazione, contribuendo spesso in tal modo ad attirare altri investitori;
- effettua “blending“, che consente ai clienti di combinare i finanziamenti della BEI con ulteriori investimenti;
- fornisce consulenza e assistenza tecnica, per massimizzare il rendimento dei fondi.
La BEI eroga i prestiti superiori ai 25 milioni di euro direttamente, mentre per i prestiti più esigui apre linee di credito presso istituti finanziari che a loro volta concedono fondi ai richiedenti.
Le principali decisioni sono prese dai seguenti organi:
- il Consiglio dei governatori, che comprende ministri di tutti i paesi dell’UE (per lo più ministri delle Finanze) e definisce la politica generale in materia di credito;
- il Consiglio d’amministrazione, che è presieduto dal presidente della BEI e comprende 28 membri nominati dai 27 paesi dell’UE e uno nominato dalla Commissione europea. Esso approva le operazioni di acquisizione e concessione dei prestiti;
- il Comitato di gestione, l’organo esecutivo della banca, che gestisce gli affari correnti;
- il Comitato di verifica, controlla che le operazioni della BEI siano effettuate correttamente.
Le decisioni a livello gestionale sono attuate dai dipartimenti previsti dalla struttura organizzativa della banca.
Circa il funzionamento della BEI, essa prende decisioni relativamente all’assunzione e alla concessione di prestiti in base al merito di ciascun progetto e alle opportunità offerte dai mercati finanziari. In quanto organo indipendente, la Banca decide autonomamente sull’assunzione e la concessione dei prestiti.
I prestiti concessi all’interno dell’UE obbediscono a priorità specifiche, mentre fuori dall’UE la banca sostiene le politiche di sviluppo e cooperazione della stessa Unione in tutto il mondo, in particolare cooperando con altre istituzioni dell’UE, specialmente con la Commissione europea, il Parlamento europeo e il Consiglio dell’UE.
Circa il rapporto tra la BEI e i cittadini europei, coloro che gestiscono un’azienda o svolgono un’attività nel settore pubblico e hanno un progetto che potrebbe contribuire alla realizzazione degli obiettivi strategici dell’UE, potrebbe beneficiare di un prestito della BEI.
Per farne richiesta, occorre contattare la BEI semplicemente via e-mail, con un modulo online o attraverso i suoi uffici, fornendo tutte le informazioni che consentano alla banca di giudicare se il progetto risponde agli obiettivi stabiliti per i prestiti ed è basato su un valido piano aziendale.
La BEI poi è il principale azionista del FEI, il quale a sua volta concede prestiti alle PMI attraverso la fornitura di capitale di rischio e l’adozione di strumenti per la condivisione dei rischi finanziari d’impresa.
Altri azionisti del FEI sono la Commissione europea ed istituti finanziari di tutta Europa. Istituito nel 1994, il Fondo è attivo non solo in tutti i paesi dell’UE, ma anche nei futuri paesi membri, nel Liechtenstein e in Norvegia.
I prodotti finanziari forniti dal FEI comprendono:
– concessione di capitale di rischio e micro-finanziamenti alle PMI, in particolare ad imprese nuove ed innovative;
– concessione di garanzie per gli istituti finanziari, a copertura dei prestiti concessi alle PMI;
– fornitura di aiuto ai paesi dell’UE e a quelli in via di adesione all’UE per sviluppare propri mercati di capitale di rischio.
3. Le principali attività finora svolte della BEI
La BEI che – come si è accennato – è la banca dell’Unione europea, nonché la principale istituzione finanziaria multilaterale al mondo, a nostro avviso è molto importante in quanto costituisce uno dei principali finanziatori dell’azione per il clima, cioè nel contrasto ai cambiamenti climatici [2].
Da quando è stata istituita nel 1958, la BEI ha investito oltre mille miliardi di euro in progetti a livello europeo e mondiale. Fermo restando che l’azione per il clima è un’iniziativa trasversale che riguarda tutte le sue operazioni, le attività della Banca si concentrano in via prioritaria su: clima e ambiente, sviluppo, innovazione e competenze, piccole e medie imprese, infrastrutture e coesione.
La BEI, inoltre, collabora con altre istituzioni dell’UE per favorire l’integrazione europea, promuovere lo sviluppo nell’UE e sostenere le sue politiche strategiche. Questa attività si proietta oltre i confini europei, tanto che la BEI è attiva in più di 160 paesi e ogni anno migliora la qualità della vita di milioni di persone all’interno dell’Europa e nel mondo.
In tutta la sua storia la BEI ha posto l’interconnessione al centro delle sue operazioni. I suoi investimenti in tutta Europa, infatti, ravvicinano gli Stati membri tra di loro, e grazie alla Direzione EIB Global, istituita nel 2022 per accrescere l’impatto dei finanziamenti allo sviluppo, aiuta ad affrontare le sfide globali e a generare crescita e opportunità in tutti i continenti.
Il FEI che fa parte del Gruppo BEI, è specializzato nel sostegno alle PMI mediante finanziamenti per le nuove aziende, la crescita, l’innovazione, la ricerca e lo sviluppo, l’occupazione e lo sviluppo regionale.
In un momento in cui il valore del multilateralismo è messo in discussione, l’attività del Gruppo BEI rappresenta un caposaldo che ricorda a tutti i cittadini degli Stati membri quanto sia efficace l’azione integrata a livello europeo.
4. L’attività svolta dalla BEI nell’UE e in Italia nel 2023
Durante l’anno scorso, il Gruppo ha sottoscritto finanziamenti complessivi per 87,85 miliardi di euro. Tale attività contribuisce ad attivare investimenti per circa 320 miliardi nell’economia reale, sostenendo 400.000 imprese che impiegano più di 4 milioni di persone. Analogamente, ammontano a 1,46 mln i nuovi posti di lavoro che saranno creati nell’UE da qui al 2027, per effetto degli investimenti della BEI. È questo l’impatto sul piano occupazionale dei finanziamenti del Gruppo BEI nell’UE a 27.
Inoltre, nel 2023, la BEI ha dedicato quasi la metà dei suoi finanziamenti (46%) a progetti ubicati nelle regioni interessate dalla politica di coesione, contribuendo così anche alla riduzione dei profondi divari socio-economici tuttora esistenti.
Per quanto riguarda in particolare la transizione ecologica, la BEI ha aumentato ancora una volta i propri finanziamenti “verdi” rispetto al 2022, passando da 38 miliardi a 49 miliardi. Tutto ciò significa che il Gruppo BEI è sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo assunto con l’adozione della Climate Bank Roadmap di attivare 1.000 miliardi di euro di finanziamenti verdi in questo decennio, avendo già sostenuto investimenti per 349 mld. alla fine del 2023.
Va poi sottolineato che, presentando i risultati dell’attività svolta in Italia nel corso del 2023, il Gruppo BEI ha affermato che l’Italia costituisce il primo paese per finanziamenti concessi dal Gruppo, che – come si è già verificato – è costituito dalla BEI e dal FEI, con 89 operazioni firmate per un volume complessivo di 12,22 miliardi di euro (+22% anno su anno). Questa attività contribuirà ad attivare investimenti per circa quasi 38 miliardi di euro nell’economia reale.
Gelsomina Vigliotti, vicepresidente della BEI e presidente del FEI, nella conferenza stampa di presentazione dei risultati dell’attività svolta l’anno scorso in Italia ha affermato che: “Nel 2023, un anno caratterizzato da una crescente instabilità geopolitica e finanziaria, il Gruppo BEI ha svolto un ruolo fondamentale per sostenere la crescita economica in Italia, promuovendo investimenti a favore della transizione climatica ed energetica, lo sviluppo economico del Mezzogiorno e la digitalizzazione e innovazione del settore privato”.
“Abbiamo consolidato il nostro ruolo di Banca del clima dell’Italia e dell’Unione europea. I finanziamenti dedicati alla sostenibilità ambientale e alla sicurezza energetica nel Paese hanno superato di quasi 1,5 miliardi di euro i livelli record del 2022, raggiungendo i 7 miliardi di euro.
Questa è la prova che l’economia italiana ha saputo creare progetti e iniziative di successo, capaci di catalizzare fondi europei e usarli come moltiplicatori dell’investimento”, ha continuato [3]. “Anche nel 2023 un euro su sei erogati dal Gruppo BEI in Europa è arrivato in Italia”, ha concluso.
Gli investimenti effettuati dalla BEI a favore della sostenibilità ambientale e della sicurezza energetica in Italia hanno raggiunto il volume record di 7,02 miliardi di euro, ovvero il 57% dell’attività totale nel Paese (aumento di quasi 1,5 miliardi rispetto ai volumi registrati nel 2022).
Di questi 7 miliardi di euro, 2,98 miliardi sono stati dedicati a sostenere gli obiettivi del programma REPowerEU, quali il risparmio energetico, la produzione di energia pulita e la diversificazione del nostro approvvigionamento energetico.
Sempre nel 2023 il FEI, dal canto suo, ha investito circa il 9% della propria attività totale in Italia, ovvero 1,35 miliardi di euro (+48% rispetto al 2022), di cui 804 milioni sono confluiti in garanzie e 554 milioni in private equity [4], cioè capitale di rischio.
In definitiva, anche questa istituzione europea merita senza dubbio il consenso da parte dei cittadini italiani, giacché essa sembra dimostrarsi molto sensibile alle esigenze del sistema produttivo italiano nel momento in cui questo contribuisce attivamente al perseguimento delle principali politiche economiche della UE. E ciò nonostante il recente aumento dei tassi d’interesse attuato dalla Banca Centrale Europea, il quale ha influito e sta tuttora influendo negativamente sulla propensione delle imprese ad effettuare gli investimenti necessari per rafforzare il difficile e travagliato processo di ripresa in atto anche nel nostro paese.
Note:
[1] Cfr. https://european-union.europa.eu/institutions-law-budget/institutions-and-bodies/search-all-eu-institutions-and-bodies/european-investment-bank-eib_it.
[2] Cfr. Banca Europea per gli investimenti, La BEI in sintesi, Luxembourg, 2023.
[3] Al conseguimento di questi positivi risultati hanno certamente contribuito soprattutto le aziende sotto il controllo pubblico e/o di pubblica utilità, come – ad esempio – la Terna, la quale ha proprio recentemente firmato con la BEI il contratto relativo all’ultima tranche del finanziamento da 1,9 miliardi di euro per il Tyrrhenian Link, il collegamento elettrico sottomarino che unirà la penisola italiana alla Sicilia e quest’ultima alla Sardegna. Si tratta di uno dei progetti inclusi anche nell’ambito di REPowerEU, la settima Mission del PNRR.
[4] La private equity viene convenzionalmente definita come una sfera/categoria di investimenti finanziari mediante la quale anche la BEI apporta nuovi capitali e, dunque, finanzia delle società target, con l’acquisto di loro azioni e/o sottoscrivendo azioni di nuova emissione, apportando dunque nuovi capitali all’interno delle stesse società.
(L’immagine in testa all’articolo è tratta da: https://european-union.europa.eu/institutions-law-budget/institutions-and-bodies/search-all-eu-institutions-and-bodies/european-investment-bank-eib_it )