Si narra che qualche anno fa un artigiano, non avendo niente di meglio da fare, abbia costruito una scatola di legno con un cucù. Non un orologio a cucù (troppo complicato), bensì una semplice scatola, dotata di un bottone, che, premuto, faceva uscire un cucù da uno sportellino.
La cosa piacque molto ad un piccolo bambino, la cui mamma gliela acquistò. Questo provocò l’invidia di altri bambini e anche le loro mamme richiesero un cucù all’artigiano, che ne produsse un certo numero.
Ogni tanto le scatole si rompevano ma, essendo chiuse con semplici viti, potevano essere facilmente riparate.
Poiché l’artigiano non l’aveva brevettata, entrò in gioco una ditta produttrice di giocattoli che cominciò a fabbricarle in serie, ma con viti particolari, che potevano essere svitate solo con un loro cacciavite speciale, non in commercio. In questo modo le scatole che si rompevano dovevano essere buttate.
La vendita aumentò e la figura del genitore, capace di aggiustare le cose rotte, cominciò ad incrinarsi.
Il “mercato” si stava comunque saturando, perciò la ditta ne produsse una nuova versione, dotata non più di un solo bottone, bensì di due, da premere con una particolare sequenza per far uscire il cucù. Era anche costruita in modo che dopo un po’ di tempo si rompesse, per poterne vendere altre.
La cosa cominciò a insospettire i genitori, ma secondo gli psicologi questa nuova versione aiutava molto i bambini a crescere mentalmente.
Con una terza versione la scatola venne dotata di un software, che permetteva al cucù di uscire subito, oppure dopo un certo tempo, o a intervalli programmabili.
La distanza fra generazioni stava diventando incolmabile.
La versione attuale è addirittura attivabile mediante smartphone. La principale differenza rispetto alla scatola dell’artigiano è che quella vi dava la certezza che spingendo il bottone usciva il cucù, quelle attuali no: dipende dal sistema operativo, dagli aggiornamenti, dall’antivirus, dal fatto che abbiate scaricato l’app con il giusto account, la giusta password ecc. ecc.
E’ così che, molto spesso, la tecnologia moderna vi fa … cucù.
(l’immagine è tratta da: http://www.cittadarte.emilia-romagna.it/luoghi/bologna/museo-del-patrimonio-industriale)