E’ stata tanto sorprendente quanto formativa, la chiusura dell’anno sociale 2018-2019, proposta dal Garden Club di Ferrara, grazie alla colta attività di studio e ricerca della Vicepresidente Paola Roncarati e di un vivace e propositivo Comitato Direttivo guidato dalla Presidente Gianna Borghesani.
Per riprendere il titolo dell’evento, riportato nel programma, si è trattato infatti di una giornata “speciale” a Pomposa e Massenzatica, che l’accoglienza della direttrice Paola De Santis, l’illustrazione di Licia Diamanti e la presenza del Presidente del “Consorzio Uomini di Massenzatica”, Carlo Ragazzi, hanno reso memorabile.
E di “giornata speciale” si è veramente trattato, perché sono stati coniugati, in un ambito di piacevole convivialità, alcuni degli scopi fondanti del Garden Club cittadino: tutela del verde e dell’ambiente, volontà di “uscire dalle mura”, promuovere, valorizzare e divulgare esperienze di carattere ambientale.
La visita all’Abbazia di Pomposa e alle dune di Massenzatica ha risposto bene agli obiettivi prefissati, grazie anche alla competenza e autorevolezza delle nostre accompagnatrici, ma è stato l’incontro con il Dott. Carlo Ragazzi, Presidente del “Consorzio Uomini di Massenzatica” che ha permesso di centrare in pieno l’obiettivo della valorizzazione e divulgazione di esperienze di carattere ambientale con il valore aggiunto, importantissimo, di conoscere “un altro modo di possedere”, e un altro modo di fare agricoltura, capace di preservare il paesaggio e di promuovere una mutualità economica e sociale sorprendente.
Questa modalità così insolita di fare impresa, ha costituito la formulazione di un progetto “Tra terra e acqua, “un altro modo di possedere”. Agricoltura, impresa sociale, paesaggio e sostenibilità per uno spazio identitario in continuo divenire: l’esperienza del “Consorzio Uomini di Massenzatica” vincitore del Premio Nazionale del Paesaggio 2019 e attualmente candidato italiano al Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa 2018-2019.
Sorpresa, soddisfazione e compiacimento sono state le emozioni che hanno caratterizzato quello che doveva essere un classico “evento di chiusura” delle attività dell’anno sociale, e che si è tramutato in un pirotecnico momento di sorpresa per la scoperta di una incredibile, rivoluzionaria realtà, dove la proprietà è “collettiva” e il profitto “comunitario”.
Sul motivo per cui il nome del Consorzio rimandi specificatamente agli “UOMINI di Massenzatica”, ovviamente non può passare sotto silenzio: la scrivente, a breve, si impegna per un mirato approfondimento al riguardo.
Un’occhiata al sito del Consorzio, a questo punto è davvero irrinunciabile!