L’assessore dell’Emilia Romagna ha trattato nel suo intervento conclusivo alla presentazione dell’AEF 2019 numerosi temi di attualità, da cui ricaviamo alcuni brevi cenni.
Servono luoghi di discussione pubblica in cui i cittadini possano incontrarsi e dialogare di persona (supportati da esperti e da dati oggettivi), sono indispensabili per affrontare con idee e proposte innovative temi cruciali quali, ad esempio, la povertà, lo sviluppo economico, l’autonomia locale e la crisi demografica.
Anche il grande tema della globalizzazione, ci porta a confrontarci con un contesto aperto, che è un vantaggio proprio per chi lavora sull’apertura, in primis l’Italia che è un Paese di esportatori.
Pertanto il futuro dell’Italia non potrà mai essere quello di chiudersi o di isolarsi, ma di agevolare l’apertura, gli scambi, il turismo, l’export, il made in Italy e la nostra creatività.
la Quarta rivoluzione industriale consiste nel produrre in grandi dimensioni prodotti personalizzati e in tal senso la ripresa di una riflessione sugli Istituti Tecnici e Professionali che generano gli “operai del futuro” è giustissima.
La competenza rappresenta il valore aggiunto per gestire qualsiasi progetto sia di tipo industriale che per quanto riguarda i servizi e a Ferrara si è verificata la favorevole opportunità di avere, nel Centro Ricerche Giulio Natta, una occasione di innovatività e competenza di valore internazionale che ha permeato anche l’esperienza del CDS.
Lo spostamento su Bologna e Padova dell’asse Milano/Torino/Genova necessita che vengano potenziate le connessioni (per esempio con la metropolitana di superficie) con l’asse Bologna-Ferrara-Padova che rappresenta una fantastica realtà su cui occorre lavorare di più, incrementando la capacità di ricerca.
In questo contesto di profondi cambiamenti il ruolo futuro di un’associazione culturale come il Cds è quello di agevolare la capacità di riflessione collettiva, attività che il CDS già svolge da 47 anni e che deve potenziare.
E’ fondamentale l’impegno per la documentazione e la raccolta di dati relativi al territorio, sostenuto in particolare con l’Annuario socio-economico.
In questo senso il Cds ha una storia peculiare che va recuperata dall’Associazione culturale: un luogo in cui i corpi intermedi si ritrovano per pensare e che può dare un contributo non solo locale ma nazionale.