Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne
Violenza economica:
Primo report a conclusione dell’evento del 13 novembre 2020
“Conversazione su goal 5 parità di genere e presentazione brochure ad integrazione Annuario socio economico CDS Cultura”
di Annalisa Ferrari
La vocazione economica che caratterizza il CDS Cultura e che ne ha fatto, nel panorama associativo locale, un punto di riferimento in termini di competenza e credibilità, quest’anno si è posta al servizio di un approfondimento e di una riflessione che parte dall’economia per toccare i temi della violenza economica.
L’occasione è offerta dalla partecipazione alle celebrazioni dellaGiornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne che il CDS celebra in occasione della presentazione della brochure dedicata al “Goal 5 = Parità di genere”, quale integrazione dell’Annuario Socio Economico 2020 declinato sui temi dello Sviluppo Sostenibile, secondo l’Agenda 2030 dell’ONU.
In un momento drammatico come quello in cui stiamo vivendo, sia dal punto di vista sanitario, che da quello sociale, l’aspetto economico si rivela di grande preoccupazione e, fondamentale e da più parti ribadito, è richiamato l’impegno e il coinvolgimento delle donne.
Conforta apprendere da ci sia la volontà di ”indirizzare con la massima determinazione una parte significativa delle risorse del Recovery Plan alle donne e al loro lavoro” (dichiarazione del Presidente del Consiglio) e che esistano già numerose proposte che renderebbero queste indicazioni materia concreta.
Spunti interessanti che spingono ad analisi e riflessioni che in CDS hanno dato vita ad un impianto progettuale di 5 incontri di approfondimento ed un convegno,in partnership con il Centro Donna Giustizia, in collaborazione con UDI e CGIL, CISL, UIL e con i patrocinii di Comune e Provincia di Ferrara, Regione Emilia-Romagna e ASviS.
Nel primo di questi incontri, che ha avuto la tripla valenza di partecipare alle celebrazioni della Giornata contro la violenza, di presentazione della brochure sul goal 5 proposta dal CDS e di conversazione con alcune delle protagoniste della politica, delle istituzioni e dell’associazionismo locale, si è parlato di come l’economia possa diventare violenza, quando corrisponde:
· alla mancanza di autonomia economica e finanziaria
· alla penalizzazione in termini di differenziali salariali (le donne guadagnano in Europa il 16,2% in meno degli uomini),
· alla penalizzazione in termini di carriera dovendo ricorrere più spesso al part-time, per sostituire un welfare-state insufficiente
· alla marginalizzazione del ruolo quando è gravato da stereotipi culturali
· all’allontanamento dal mondo del lavoro, quando, come è successo con l’evento pandemico tutt’ora in corso, si verifica che tra il secondo trimestre del 2019 e quello del 2020, si perdono 470.00 posti, cioè il -4,7% per le donne (cit. Simona D’Alessio)
· al rifiuto o alla maggior richiesta di garanzie, se un’impresa gestita da donne chiede un finanziamento(quando è risaputo la loro maggior attenzione alla sostenibilità e alla puntualità nei pagamenti)
· alla scarsità, o peggio, alla mancanza di rappresentanza nei “luoghi in cui si decide” della voce e della differente ottica offerta dalle donne
· alla violenza fisica perpetrata ai danni di professioniste nell’ambito dell’esercizio del loro ruolo (mediche e tutte le operatrici sanitarie, ad esempio) e conseguente intimidazione e scarsa serenità nell’erogare prestazioni
In apertura dell’evento le parole della Presidente del CDS Cultura, Cinzia Bracci che raccontano la genesi del progetto, ideato unitamente a Paola Castagnotto Presidente dal Centro Donna Giustizia.
Dopo una breve illustrazione delle linee guida dell’impianto progettuale basato sulla sinergia degli elementi paradigmatici delle due associazioni, economia e contrasto alla violenza, la conclusione,con un accenno alla storia e all’attualità del CDS Cultura e una panoramica sul calendario del programma oggi inaugurato, e che si snoda fino all’11 dicembre.
Prosegue nei saluti di apertura e avvio ai lavori, Paola Castagnotto Presidente del Centro Donna Giustizia. La sua riflessione, dopo una panoramica sullo scenario complessivo, maggiormente penalizzante in termini di violenza per l’impatto con la pandemia e il lockdown, focalizza dati e testimonianze sulla violenza nella realtà locale, anticipando sinteticamente quanto in maniera più dettagliata illustrerà nell’evento del 25 novembre: “le donne che subiscono violenza sono più esposte alle difficoltà economiche” e “nel nostro territorio nei primi dieci mesi del 2020 su 224 donne accolte, 36 sono diventate disoccupate a causa delle violenze subite. Sul fronte reddito: il 29% ha un reddito insufficiente, il 25% inesistente”.
Affidato ad Annalisa Ferrari del Direttivo CDS il coordinamento dell’incontro e la motivazione del collegamento esistente tra:
– CDS e il suo impegno sul goal 5 della parità
– Centro Donna Giustizia e il contrasto alla violenza
– ASviS, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, proiettata alla realizzazione degli obiettivi di Agenda 2030
Un filo rosso ad unirli che si richiama agli elementi trasversali presenti nelle tre associazioni: lavoro, rappresentanza e contrasto alla violenza.
Di seguito una panoramica delle relatrici e un brevissimo quanto lapidario “flash” del loro intervento, che sarà ripreso e ampiamente sviluppato in sede di pubblicazione degli atti.
Dorota Kusiak, Assessora Comunale con delega alle Pari Opportunità alla Pubblica Istruzione e Formazione e Politiche Famigliari:
Focus sui temi della conciliazione e dell’occupazione, sia maschile che femminile con particolare attenzione alla penalizzazione di quest’ultima, aggravatasi specialmente con la fase pandemica. La conciliazione deve interessare donne e uomini: “conciliare le scelte per mettere su una famiglia è esigenza e interesse, paritario, di tutte le persone (uomini e donne) che hanno questo obiettivo”.
Rosanna Oliva de Conciliis, Presidente Rete per la Parità e Referente per ASviS del Goal 5:
– impatti della pandemia sulla condizione delle donne come lavoro del gruppo Goal 5:
https://asvis.it/public/asvis2/files/Pubblicazioni/Impatto_Covid19_Goal_5_definitivo.pdf
– conciliazione vs condivisione
– “resilienza trasformativa”: non solo superare la crisi, ma migliorare la realtà
– “gender procurement”:introduzione dei requisiti della parità di genere negli appalti pubblici
– Cognome della madre e cognome del padre: elemento culturale quale messaggio di “visibilità” delle donne
Daniela Oliva, Presidente di IRS Istituto per la Ricerca Sociale/Direttrice dell’Area Politiche Formazione e Lavoro di Bologna:
– Progressi sociali e politici sul fronte pari opportunità e diritti ma con “le gambe deboli”: il coronavirus come frenata improvvisa per diritti e conquiste sociali e culturali tra l’acquiescenza generale: “alert”: riprendere le fila dei nostri diritti
– Politiche culturali trasversali ad ogni proposta operativa
– Costituzione di una “autority” di sorveglianza sul mainstreaming di genere
Marcella Chiesi, Coach, Consulente e Formatrice/Esperta di smartworking e InclusionValuingDiversity – Responsabile Studio Duo srl di Roma:
– Focus su Smart working: conciliazione e condivisione.
– Le “tre gambe” perché lo smartworking sia un supporto alla conciliazione/condivisione:
o In famiglia: Capacità di negoziare tra uomini e donne con accento sul rispetto
o In Azienda (lavoro): capacità di flessibilizzare e di organizzare
o Nel sociale e nella politica: un orientamento deciso culturale alla valorizzazione delle differenze di genere
Roberta Mori, Consigliera della Regione Emilia-Romagna componente delle commissioni assembleari “Parità e Diritti delle Persone”, “Politiche Economiche”, “Politiche per la salute e Sociali” e coordinatrice dal 2013 della Conferenza Nazionale delle Commissioni Pari Opportunità di Regioni e Province Autonome.
– La violenza contro le donne è una violenza contro i diritti umani
– Impegno delle istituzioni perché non bastano regole e provvedimenti, ma impegno della società tutta per un cambiamento del presente
– Pericolo dell’arretramento dell’impegno strutturale
– Regione Emilia-Romagna: patto per il lavoro e per il clima e Women New Deal: un protagonismo che vogliamo presidiare
Debora Romano, Presidente AIDM – Associazione Italiana Donne Medico – chirurga vascolare:
– Precisazione su predominanza della connotazione scientifica dell’associazione, quale elemento specifico e caratterizzante
– Violenza fisica ma anche violenza nelle carriere delle donne che spesso non decollano. La maggioranza delle mediche non si sposta dalla “fascia bassa”
– Violenza nella comunicazione, dove impera lo stereotipo che relega tutte le donne ad un ruolo subalterno
– Ansia, preoccupazione, perenne atteggiamento di difesa(sono più spesso le donne a fare “guardia” perché si può “conciliare”)
Ilaria Baraldi Consigliera Comunale e Vicepresidente Commissione Pari Opportunità:
– Focus sul ruolo della Pubblica Amministrazione sulla strategia per raggiungere gli obiettivi del goal 5 e per ottemperare alla normativa relativa al decreto legislativo 11 aprile 2006, “ Disposizioni per la promozione delle pari opportunità tra uomo e donna”
– 1) PA come datore di lavoro 2) PA come gestore della cosa pubblica
– Alcune proposte:
o Bilancio di genere che analizza e valuta in ottica di genere politiche e scelte dell’amministrazione nei suoi impatti economici
o Bandi e assegnazioni premianti per chi è attento alle politiche di genere
o Linee guida e formazione (ampio spettro) per un uso del linguaggio non sessista sia nella comunicazione interna alla PA che esterna verso la collettività
– Obiettivo: maggior rappresentanza delle donne. Strumento: formazione e informazione mirata sulla promozione delle pari opportunità
Paola Peruffo,Consigliera del Comune di Ferrara e Presidente Commissione Pari Opportunità:
– Orgoglio di appartenenza ad una Regione avanzata. Citazione della “Legge regionale quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere” del 2014, considerata come un vademecum formativo e propositivo
– Sui temi delle pari opportunità unità di intenti e sintonia di impegno oltre i colori politici. Condivisione sul programma della Vicepresidente Ilaria Baraldi su linguaggio e formazione/educazione
– Le recenti decisioni per la liberalizzazione della “pillola dei 5 giorni” spingono ad un percorso di educazione e formazione preventiva: impegno sul fronte dell’analisi dei dati. Sul fronte dell’interruzione volontaria della gravidanza: a Ferrara i numeri più alti in Regione
Liviana ZagagnoniReferente UDI per Ferrara:
– Perché parlare di “violenza di genere” quando si è acquisita tale consapevolezza e cosa ha comportato
– storia dell’UDI nel contrasto alla violenza partendo da alcuni eventi tragici diventati simbolici quali quelli del Circeo
– L’attualità dell’UDI: presidio dei diritti con l’attenzione alle conquiste future
Molte e molto “nutrienti” le riflessioni fatte e soprattutto le proposte emerse, purtroppo qui, per ragioni di spazio, sintetizzate all’estremo.
Se ne darà ampia illustrazione a breve con la pubblicazione degli atti e sarà nostro impegno sollecitare e fare emergere riflessioni e proposte per invogliare ad un dialogo e ad un confronto.
A conclusione di questo primo report, una frase di Tina Anselmi, citata da Paola Castagnotto in apertura al suo intervento. Una frase che sintetizza la volontà e l’impegno che tutte abbiamo messo in questo progetto e nel perseguirne gli obiettivi:
“Forse è azzardato o radicale dire che gli uomini hanno fallito. Ma certo non si può non tener conto che la crisi attuale della nostra società che è di valori, di rappresentanza, addirittura di democrazia, sia la crisi di un modello di una gestione nella quale le donne sono state assenti o marginali. Vogliamo dunque esserci perché la ricchezza della società è nel valorizzare il contributo di ogni persona e ogni persona ha il diritto/dovere di dare il suo contributo alla crescita della società”.