Ferrara e la musica. Un connubio che da anni ha sempre dato valore a questa arte.
E ce ne sono tantissimi, già nel 1508 Alfonso della Viola, compositore e musicista, pubblico più di quaranta opere musicali e non per ultimo musicò il matrimonio di Ercole II d’Este con Renata di Francia.
Da ricordare l’orchestrina di Gino Neri, ferrarese d’adozione, di cui il nome cambiò in Orchestra a plettro Gino Neri, nome legato alla tradizione mandolinistica ferrarese.
Rina Cavallari era una grande mezzo soprano ed interpretò molte opere, tra cui collaborò con Maria Callas.
Come non dimenticare Carla Boni (Carla Gaiano) che dal 1949 agli anni sessanta incise centinaia di 78 e 45 giri con successi mondiali, primo fra tutti Mambo italiano.
Nel 1939 nasce in provincia di Ferrara la cantante anni 60 più famosa. Maria Ilva Biolcati in arte Milva, la Pantera di Goro. Da La filanda a Mylord (di Piaf) a Alexander Platz (di Battiato) artisticamente cantante e artista teatrale.
Lorella Pescerelli nel 1979 arrivò settima a Sanremo con la canzone New York ed anni prima vinse il concorso di Centocittà.
Tra i più famosi c’è il cantautore Alfio Finetti con più di 130 canzoni prevalentemente dialettali e che con canzoni come Al condominio, Zobeide story, Al re dla’ miseria, Giovanni Bui erano addirittura tra le più ascoltate nelle prime radio libere di Ferrara (vedi mio articolo FM Frequenza modulata o Ferrara Musica).
Nel 1998 comincia la carriera artistica con il primo album solista di solo sax Andrea (Poltro) Poltronieri (Sax Machine) di cui seguono cover/parodie di molti successi mondiali, Ho le emorroidi (Wuthering Heights di Kate Bush), Certe nonne (Certe notti di Ligabue), Zinc (Think di Aretha Franklin) fino ai tormentoni estivi di Alvaro Soler.
Ferrara ha anche un giovane rapper di nome Conte che è molto conosciuto tra i giovani con uno stile rap-trap in auge dal 2016 di cui l’ultima canzone “Se mi va” sta superando molte migliaia di visualizzazioni su YouTube.
Quindi Ferrara ha spaziato musicalmente parlando in tutti i generi, le mode ed i gusti cambiano e di conseguenza anche le canzoni.
Nel periodo d’oro delle radio libere locali, metà anni 70, ci sono state anche orchestrine liscio che produssero dischi ascoltati soprattutto nell’ora di pranzo con varie dediche e richieste.