La plastica è un materiale importante e onnipresente nella nostra economia e nella vita di tutti i giorni. Caratterizzata da proprietà multifunzionali, ha consentito di affrontare con successo una notevolissima serie di sfide che la nostra società ha dovuto fronteggiare. Basti pensare al risparmio di carburante e alla riduzione di emissioni di CO2 resi possibili dai materiali plastici nella produzione di auto e di aerei, grazie al loro basso peso specifico, cioè alla loro leggerezza. La componentistica in plastica ha contribuito in maniera determinante alla riduzione del peso medio di ogni auto (200 Kg in meno), consentendo un risparmio di 750 litri di carburante (considerando una percorrenza di 150.000 Km) e di 12 milioni di tonnellate di petrolio. In corrispondenza al minor consumo di materie prime, l’emissione di anidride carbonica viene abbattuta di 30 milioni di tonnellate. Le elevate proprietà di isolamento permettono sensibili risparmi energetici in molte applicazioni. Il vasto utilizzo di plastica nel settore dell’imballaggio è legato alla capacità di garantire la integrità dei prodotti confezionati riducendo del 50% la produzione di scarti alimentari. Naturalmente i vantaggi legati all’uso della plastica non si limitano a questi pochi esempi, come tutti sappiamo (*). Tuttavia troppo spesso il modo in cui la plastica viene prodotta, usata e scartata non permette di sfruttare tutti i benefici economici potenzialmente realizzabili con un approccio più “circolare”. Questo sta creando un crescente allarme soprattutto a causa dei milioni di tonnellate che finiscono negli oceani ogni anno.
(*) Abbiamo volutamente menzionato soltanto alcune delle prestazioni e dei benefici dei materiali plastici, sia perché i loro innumerevoli impieghi sono sotto gli occhi di tutti, sia perché lo scopo di questo articolo è piuttosto quello di affrontare il tema degli impatti ambientali e il ruolo che la plastica dovrebbe giocare per mitigarne gli aspetti negativi.